Alien raccontato da Dan O'Bannon
Lo sceneggiatore Dan O'Bannon racconta
la nascita della saga cult di Alien, iniziata nel 1979 e diventata
una pietra miliare nella storia del fantahorror. L'intervista è
apparsa per la prima volta in inglese su Starlog n. 23.
Vi
dico la verità, il film fa davvero paura, tanto che la Fox aveva
previsto una serie di anteprime con il pubblico, per accertarsi che
non fosse troppo spaventoso.
La cosa buffa è che quando lessero il copione dissero che non faceva
paura, e durante le riprese continuavano a lamentarsi perché non
faceva ancora abbastanza paura! Inizialmente avrei preferito che
fosse un piccolo film, ma la Fox invece ha preferito investire per
girarlo in 70mm e con audio Dolby. Ci sono un po' di effetti
speciali, ma non è un progetto come Guerre stellari o
Superman, in cui ogni
tre minuti appare sullo schermo una nuova meraviglia della tecnica.
Alien non funziona
così, anzi abbiamo evitato tutto quello che potesse distrarre lo
spettatore dal racconto.
Ridley
Scott e io avremmo voluto che la colonna sonora fosse composta da un
musicista giapponese, Tomita. La Fox però non ha accettato, forse
perché non si fidava di un compositore che non aveva esperienze
cinematografiche. Abbiamo avuto lo stesso problema anche per
coinvolgere H.R. Giger. Avevo già lavorato con lui sul progetto Dune
di Alejandro Jodorowsky e avrei
voluto coinvolgerlo per Alien,
ma la Fox era riluttante. Alla fine, quando la regia è passata a
Ridley Scott, gli ho mostrato i lavori di Giger e lui ha convinto la
produzione. Devo veramente dare credito a Ridley per aver salvato il
progetto. Ha preso tutto il lavoro di preparazione che avevamo svolto
e lo ha ricalibrato sul proprio stile. E se avete visto I duellanti sapete quant'è
meticoloso per gli aspetti visivi.
Il
co-produttore Walter Hill ha aggiunto qualcosa a livello di
caratterizzazione, ma il mio copione era già pronto e la struttura
era quella. È dal mio primo film, Dark Star,
che mi esercito per sviluppare al meglio la suspense. Io e John
Carpenter abbiamo versato lacrime e sangue su Dark Star,
ma quando il film è uscito tutti i meriti sono andati a John che
l'aveva diretto. Dopodiché mi sono imbarcato nel progetto di Dune,
che sarebbe potuto diventare un film incredibile. Stavo lavorando
anche agli effetti speciali, ma dopo aver già speso 2 milioni di
dollari i nostri finanziatori si sono ritirati. Così nel 1975 sono
tornato a Los Angeles senza un soldo, e l'unico ad accogliermi è
stato Ron Shussett. Abbiamo rielaborato insieme un mio vecchio
soggetto, Star-Beast,
e da lì è nato Alien.
Ci sono voluti quattro anni, ma è magnifico vedere che adesso tutti
i pezzi sono andati al loro posto.
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